Dalla sua costruzione più di duemila anni fa, l’Arena ha avuto più di un utilizzo: dai romani e i loro giochi circensi a luogo di mercato e di fiera nel medioevo. Ma da più di duecento anni è luogo deputato all’ascolto della buona musica.Per la prima volta il 29 gennaio 1806, in occasione del viaggio di nozze del Viceré Eugenio di Beauharnais e della principessa Amalia di Baviera, si tiene in Arena un concerto sinfonico-vocale in loro onore.
Il 24 novembre 1822, durante il Congresso delle Nazioni della Santa Alleanza, Rossini in persona dirige in Arena una “cantata” composta su testo del librettista Gaetano Rossi. L’Orchestra riunisce 125 suonatori provenienti dalle bande dei vari reggimenti di stanza in città. Nel luglio 1842 è un vero e proprio avvenimento l’esecuzione, nello stesso anfiteatro, dello Stabat Mater di Rossini, affidata a un’Orchestra di oltre cinquanta elementi e a un numero non inferiore di coristi. Una stagione d’opera viene allestita nell’anfiteatro tra il 6 e il 9 agosto 1856.
Però solamente con la rappresentazione di Aida del 10 agosto 1913, l’Arena diventa sede di uno stabile Festival lirico. Da allora inizia anche la brillante storia dell’Orchestra e dei suoi direttori. Sul podio più suggestivo del mondo si sono avvicendati i musicisti più diversi per formazione, cultura e stile. Tra di essi anche tre direttori-compositori: Pietro Mascagni che nel 1921 dirige Il Piccolo Marat, Riccardo Zandonai che nel 1939 dirige Giulietta e Romeo, Mikis Theodorakis che nel 1988 dirige Zorba il greco. È comunque Tullio Serafin ad inaugurare la direzione orchestrale del Festival lirico in Arena nel 1913.
Tra gli altri direttori che hanno guidato l’Orchestra dell’Arena segnaliamo Sergio Failoni, Antonino Votto, Gino Marinuzzi, Vittorio Gui, Franco Capuana, Francesco Molinari Pradelli, Rudolf Kempe, Argeo Quadri, Gianandrea Gavazzeni, Lovro von Matacic, Elihau Inbal, Nello Santi, Peter Maag, Giuseppe Patanè, Michel Plasson, Anton Guadagno, Yuri Ahronovitch, Donato Renzetti, Gustav Kuhn, Daniel Oren, Riccardo Muti, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Georges Prêtre, Placido Domingo.
Dirigere dal podio dell’Arena è sempre stato e rimane un onore unico e un impegno notevole. Un’emozione anche, alla quale non è facile abituarsi. L’intenso lavoro internazionale rende l’Orchestra areniana una decisiva ambasciatrice della cultura italiana, che ha nel melodramma una delle sue principali espressioni.